Ottaviano, rifiutata la dittatura e il consolato a vita, ottenne dal senato il riconoscimento del suo primato col titolo di Augusto e la tribunicia potestas.
Antonino, l’imperatore Pio
Sembra che Antonino andasse ripetendo la massima di Scipione, ossia che preferiva salvare un cittadino piuttosto che uccidere mille nemici
L’editto dei prezzi di Diocleziano
Nel 301 d.C. Diocleziano promosse un editto dei prezzi per placare l’inflazione e ripristinare una forte moneta d’argento, ma non riuscì nel suo scopo.
Marco Aurelio: l’imperatore filosofo
Marco Aurelio ebbe come maestro il filosofo Frontino, da cui imparò la filosofia stoica, che divenne un cardine del suo modus vivendi.
La fine della repubblica
Quando Ottaviano ricevette il titolo di Augusto e la tribunicia potestas, unita all’imperium maius e al pontificato massimo, divenne padrone della repubblica.
Traiano, Optimus Princeps
Traiano fu talmente benvoluto da essere chiamato Optimus Princeps. Ai suoi successori si augurava di essere “più felici di Augusto e migliori di Traiano”.
La strategia difensiva di Adriano
La politica di Adriano fu quella di ristabilire la disciplina nell’esercito, ispezionare le province e edificare opere di fortificazione come il famoso vallo.
Augusto e la res publica
Augusto ottenne una serie di poteri straordinari, mantenendo all’apparenza lo status di privato cittadino, ma al contempo di primus inter pares tra i senatori.
Imperatori illirici e anarchia militare
Durante l’anarchia militare l’impero fu sul punto di soccombere, finché una serie di imperatori illirici, tra il 268 e 282, riportarono l’ordine.
Il senato romano
I requisiti base per entrare nell’assemblea, in epoca repubblicana periodicamente riformata dai censori, erano di possedere 1 milione di sesterzi ed essere nato libero da almeno tre generazioni, mentre chi raggiungeva la cifra di 400.000 sesterzi poteva divenire cavaliere e ricevere anche l’equus publicus.