Caracalla vedeva in Alessandro il Grande un mito da emulare; tanto in questioni di cittadinanza che in conquiste militari. Il principe morì infatti in oriente.
Pecunia non olet
Pur di risanare le casse pubbliche dopo le spese folli di Nerone, Vespasiano mise una tassa sull’urina, la centesima venalium, che era utilizzata nelle fulloniche. Sia secondo Svetonio (Vita dei Cesari, VIII, 23), sia Cassio Dione (Storia Romana, LXV, 14,5), alle rimostranze del figlio Tito l’imperatore avrebbe risposto: “pecunia non olet” (il denaro non ha odore).
Optimates e Populares
Nell’ultimo secolo della repubblica il popolo romano si spaccò tra populares e optimates. I primi parteggiavano per il popolo, i secondi per il senato.
La crisi economica dell’impero romano
Tra la fine del II e l’inizio del III secolo l’impero visse una profonda crisi, anche economica, che sarebbe esplosa alla metà del III secolo.
La fine della tetrarchia
Nel 293 Diocleziano predispose un’accurata riforma amministrativa e statale dell’impero romano: diviso in province raggruppate in diocesi affidate a prefetti, separava le cariche politiche e militari, raddoppiava le province e infine suddivideva l’impero tra due imperatori, chiamati Augusti, e due vice, chiamati Cesari.
Aureliano, Restitutor orbis
Aureliano si guadagnò due soprannomi: “mano alla spada” e “restitutor orbis”. Quest’ultimo dopo la riunificazione dell’impero, diviso dopo Valeriano.
La dinastia dei Severi
Tra il 193 e il 235 a Roma governarono i Severi. Primo imperatore tra questi fu Settimio Severo, originario di Leptis Magna, in Tripolitania.
Le invasioni barbariche
Il 31 dicembre del 406 d.C. una massa di popolazioni barbariche attraversava il Reno ghiacciato, senza alcuna resistenza da parte dell’esercito romano.
La Constitutio Antoniniana
Nel 212 d.C. l’imperatore Caracalla decise di concedere la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell’impero romano con la Constitutio Antoniniana.
La Lex de imperio Vespasiani
Vespasiano impose che la data di inizio del suo imperium fosse il 1 luglio del 69, quando era stato acclamato. Per ratificarlo usò una lex de imperio.