Con la morte di Commodo, il 31 dicembre del 192, si apriva il cosiddetto anno dei cinque imperatori, il 193. Infatti Pertinace, eletto imperatore, non riuscì a ottenere il sostegno dei pretoriani, che infine lo fecero fuori. Per scegliere il successore decisero che avrebbero eletto chi avrebbe dato il donativo migliore, e uscì vincitore il ricco senatore Didio Giuliano.

Settimio Severo

Al contempo in Britannia veniva acclamato imperatore Clodio Albino e in oriente Pescennio Nigro. Ma era stato acclamato anche Settimio Severo, governatore della Pannonia Superiore, che aveva numerose legioni al suo seguito (il Danubio era la zona più presidiata), e che si trovava più vicino all’Italia.

Piombato a Roma senza incontrare resistenza, eliminò Didio Giuliano, convincendo il senato che lui fosse la scelta giusta. Poi sciolse le coorti pretorie, riformandole con legionari pannonici. Subito dopo associò come Cesare Clodio Albino, convincendolo che erano dalla stessa parte, e questi accettò. Dopo aver eliminato Pescennio Nigro, sconfitto a Isso, si rivoltò anche contro di lui, vincendolo in Gallia.

La testa di Albino fu poi inviata a Roma come monito ai senatori. Con Severo infatti venne posta anche una legione, la II Parthica, nei Castra Albana, vicino Roma. Inoltre i comandanti delle tre nuove legioni partiche furono scelti nell’ordine equestre, così come diventavano cavalieri i centurioni di grado più elevato.

Ai soldati saranno poi concessi ulteriori privilegi, come la possibilità di sposarsi in servizio e l’aumento della paga (aumentata ancora da Caracalla), aprendo la strada all’ascesa dai ranghi fino alla porpora tipica del III secolo, finché Gallieno non deciderà di togliere completamente i comandi militari ai senatori e Diocleziano di dividere le cariche politiche e militari).

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