Marciano era figlio di un soldato trace o illirico, che combattè contro i persiani e vandali, servendo sotto i comandanti barbari Aspar e Ardaburio I. Marciano, vedovo, fu sostenuto da Pulcheria, sorella di Teodosio II, che sposò, diventando il nuovo imperatore nel 450.

Con l’occidente il nuovo imperatore si comportò come i suoi predecessori, essendo sostanzialmente privo di qualsiasi interesse a preservarne l’integrità; anzi, quando la minaccia unna si paventò in Tracia, fu proprio lui a dirottare Attila verso la Gallia, rifiutando di pagare il tributo che Teodosio II garantiva. Il re unno sarebbe stato poi sconfitto ai Campi Catalaunici nel 451 da Ezio, con l’aiuto dei visigoti.

In quello stesso anno si svolse anche il concilio di Calcedonia, dove veniva affermata la doppia natura di Cristo, divina e umana, indivisibili (molti barbari ariani accettavano la sola natura umana). Ciò provocò uno scisma con l’Egitto e altre province orientali dove si credeva in un’unica natura di Cristo, quella divina (monofisismo). Nel concilio, infine, si stabiliva l’equiparazione delle sedi vescovili.

Marciano perseguì la sua politica di disinteresse verso le minacce barbariche in occidente, e non fece nulla neanche quando i vandali saccheggiarono Roma nel 455. Poco tempo dopo, nel 457, l’imperatore morì.

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