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Cleopatra è un peplum del 1963 diretto dal regista Joseph L. Mankiewicz. La sceneggiatura è stata adattata da Sidney Buchman, Ben Hecht, Ranald MacDougall e Joseph L. Mankiewicz dal libro di Carlo Maria Franzero. Il film è interpretato da Elizabeth Taylor, Richard Burton, Rex Harrison, Roddy McDowall e Martin Landau.

Prima parte: Cesare e Cleopatra

Il film si apre sulla disfatta di Pompeo nella battaglia di Farsalo. Giulio Cesare perdona i nemici catturati mentre i morti vengono cremati. Pompeo è fuggito verso l’Egitto, dove spera di ottenere l’appoggio del giovane faraone Tolomeo XIII. Cesare segue Pompeo in Egitto ed entra in Alessandria. Raggiunta la scalinata del palazzo, incontra il giovane faraone insieme ai suoi cortigiani, con Potino, il grande eunuco del re, in testa. Potino, come “gesto di amicizia e di buona volontà”, gli fa presentare la testa mozza di Pompeo.

L’incontro con Cleopatra

Non appena Cesare si è insediato nel palazzo, Apollodoro (servo fedele di Cleopatra, sorella di Tolomeo) entra nel palazzo travestito come un venditore di tappeti, portando un tappeto arrotolato che lui dice essere un regalo di Cleopatra. Cesare, dopo avere congedato i suoi ufficiali, srotola il tappeto e ne fa uscire Cleopatra. Più tardi, scortata da Apollodoro, raggiungerà un passaggio segreto situato dietro una delle pareti della stanza di Cesare, da cui poteva spiarlo. Scoprirà così che Cesare, all’insaputa dei suoi uomini soffre di epilessia. Alcuni giorni dopo Cleopatra mette in guardia Cesare contro Tolomeo che ha circondato il palazzo con i suoi soldati, largamente superiori in numero rispetto a quelli romani. Durante la notte la flotta egiziana viene data alle fiamme per ordine di Cesare, così da guadagnare il controllo del porto, ma le fiamme si propagano a molti edifici di Alessandria, tra i quali la celebre biblioteca che viene distrutta.

Cesare prende il potere

Il giorno seguente Cesare si occupa del giudizio relativo al conflitto tra Tolomeo e Cleopatra. Potino viene condannato a morte per aver tentato di avvelenare Cleopatra, mentre Tolomeo ed il suo precettore vengono mandati a raggiungere l’esercito egizio, fuori Alessandria. Ciò significherà la morte in battaglia contro l’esercito romano. Cleopatra viene così incoronata unica regina d’Egitto. Poco dopo, Cesare e Cleopatra discutono del loro futuro davanti alla tomba di Alessandro Magno, del quale sognano di portare avanti il progetto. Davanti al sarcofago del condottiero macedone, Cleopatra annuncia a Cesare di essere incinta. Darà alla luce un maschio, Tolomeo Cesare (chiamato dispregiativamente Cesarione). Cesare rientra a Roma per celebrare il suo trionfo mentre Cleopatra rimane con il figlio in Egitto. Dopo essere stato nominato dittatore a vita, Cesare invita Cleopatra a Roma, dove la regina – presentandosi con una grandiosa processione ed indossando un abito intessuto con oro puro – ammalia il popolo romano.

Morte di un dittatore

Alle idi di marzo del 44 a.C. il senato si riunisce. Nonostante gli avvertimenti di sua moglie Calpurnia e di Cleopatra, Cesare si dirige comunque in senato, dove troverà la morte per ora di una congiura ordita da Bruto e Cassio. Cadrà davanti alla statua di Pompeo, come predettogli da Calpurnia, che avrebbe visto in sogno tale scena. Al termine delle onoranze funebri a Cesare, Ottaviano viene riconosciuto attraverso il testamento quale erede di Cesare in luogo di Cesarione, figlio del defunto e di Cleopatra. La regina d’Egitto è furibonda ma comprende che restando a Roma sia lei che Cesarione sono entrambi in pericolo. Nonostante le rassicurazioni di Antonio, quindi, riparte nottetempo per l’Egitto. Dopo poco tempo tutti i cesaricidi pagano con la vita il loro omicidio: chi cadendo sotto le armi dei soldati di Antonio nella battaglia di Filippi e chi, come Bruto, per sua stessa mano.

Seconda parte: Antonio e Cleopatra

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Fatta piazza pulita degli assassini, Antonio stabilisce il secondo triumvirato con Ottaviano e Lepido; i tre, dopo aver sconfitto i cesaricidi a Filippi, decidono di suddividere il controllo del territorio romano mettendo Lepido a capo delle province africane, Ottaviano a capo della Spagna e della Gallia ed Antonio a capo delle province orientali.

Nascita di un amore

Mentre comincia a pianificare la campagna contro i Parti, Antonio realizza di aver bisogno di denaro e supporto logistico (grano ed armi) e di poterlo trovare soltanto in Egitto. La regina Cleopatra, dopo aver rifiutato numerosi inviti da parte di Antonio, accetta alla fine di incontrarlo a Tarso, in Cilicia. La regina ha preparato una grandiosa festa sulla sua nave, con il suo culmine in una danza in onore del dio Bacco. Ella indossa una collana fatta con monete d’oro recanti l’immagine di Cesare, che incuriosisce Antonio. Antonio è sempre più ubriaco, quando la regina – durante la danza in onore di Bacco – fa un cenno perché una schiava abbigliata e truccata in modo identico a lei la sostituisca. Antonio è disorientato, bacia la schiava credendo fosse la regina, mentre Cleopatra fa ritorno nelle sue stanze. Quando Antonio realizza ciò che sta facendo, raggiunge le stanze di Cleopatra. I due trascorrono la notte insieme, dando sfogo alla passione reciproca.

I primi screzi con Ottaviano

Ottaviano coglie l’opportunità di sfruttare la relazione tra i due per la sua campagna denigratoria verso Antonio; gli tende una trappola offrendogli un matrimonio con sua sorella Ottavia. Antonio non può rifiutare la sorella del suo (ingombrante) alleato. La furia di Cleopatra, che si sente tradita come donna prima ancora che come sovrana, è inarrestabile. Quando Antonio fa ritorno ad Alessandria, per negoziare ufficialmente l’alleanza tra l’Egitto e Roma, Cleopatra lo obbliga ad umiliarsi inginocchiandosi dinanzi a lei e gli enumera le sue condizioni per tale alleanza: egli dovrà cedere all’Egitto ben un terzo dei domini di Roma, che ella gli elenca dettagliatamente invitandolo a non decidere affrettatamente ma solo dopo aver consultato il suo “superiore” a Roma.

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Guerra civile

Vinto dall’amore per Cleopatra, Antonio acconsente alla cessione dei territori richiesti scatenando a Roma le ire di Ottaviano. Quest’ultimo coglie l’occasione al volo e presenta in senato il testamento di Antonio, che si conclude con la richiesta di seppellirlo non a Roma ma ad Alessandria. Questo mette definitivamente il senato contro Antonio e tutti i senatori votano per la guerra contro l’Egitto. Le sorti della guerra vengono decise nella Battaglia di Azio sulla costa ovest della Grecia. Antonio, dopo aver inseguito una nave che riteneva essere quella di Ottaviano, viene intrappolato da Agrippa. Vedendo in fiamme la nave di Antonio, Cleopatra ritiene che egli sia morto ed ordina di fuggire per tornare in Egitto.

Antonio segue la nave di Cleopatra, abbandonando il suo esercito e la sua flotta. La coppia si ritrova al Alessandria, dove Antonio cade in depressione. Cleopatra riesce a scuoterlo dal suo stato, dicendogli di averlo creduto morto e di essersi solo per questo allontanata, e riaccendendo in lui il desiderio di riprendere a combattere. Ottaviano nel frattempo si avvicina all’indifeso Egitto. Le forze di Antonio hanno perso fiducia nel loro condottiero dopo la battaglia di Azio e abbandonano l’accampamento durante la notte. Antonio tenterà di istigare Ottaviano ad un duello tra loro due (un’antica usanza che risaliva fino agli Orazi e i Curiazi), ma la sua sfida viene rifiutata e – pur senza torcergli un capello – Antonio viene costretto ad allontanarsi e tornare da Cleopatra.

Morte di una regina

Quando Antonio ritorna al palazzo, Cleopatra si è già rifugiata nei recessi della sua tomba. Apollodoro, ingannandolo, gli riferisce falsamente che ella è morta. Antonio, disperato, pensa di avere ormai perso tutto e si uccide gettandosi sulla sua spada. Resosi conto dell’errore commesso, Apollodoro gli rivela la verità e lo porta, ormai morente, da Cleopatra perché almeno muoia tra le sue braccia. Tuttavia, prima che ella possa rendergli gli onori funebri e seppellirlo, l’esercito di Ottaviano si impadronisce della città e prende la regina  come prigioniera. Ottaviano chiarisce a Cleopatra che quando ritornerà in trionfo a Roma lei sarà il più importonte trofeo e la invita perciò a giurare che non tenterà di farsi del male. Nelle sue stanze, Cleopatra, dopo aver scritto un’ultima lettera a Ottaviano, dà ordini alle sue ancelle perché la preparino per il suo ultimo viaggio. Le portano un cesto di fichi con dentro, ben nascosto, un aspide. Cleopatra introduce la mano nel cesto e, mentre fa un bilancio della sua vita, il serpente la morde. Ottaviano riceve frattanto la lettera nella quale Cleopatra lo prega di volerla far seppellire accanto ad Antonio. Non appena Agrippa ne termina la lettura ad alta voce, Ottaviano balza in piedi e corre insieme a lui alla tomba. Trovano Cleopatra già morta sul suo sarcofago. Ai piedi del sarcofago una delle sue ancelle è già morta, l’altra è agonizzante, e a quest’ultima si rivolge Agrippa, dopo che Ottaviano – confuso e irritato – se ne è andato.

Produzione

Il film è celebre per aver quasi mandato in fallimento la 20th Century Fox. Inizialmente il costo era stimato attorno ai 2 milioni di dollari, ma la sua realizzazione ne richiese ben 44 milioni (equivalenti a più di 300 milioni di dollari attuali). Mankiewicz “ereditò” un film (da Rouben Mamoulian) che aveva già superato di 5 milioni di dollari il budget previsto, oltre ad avere moltissimi problemi, soprattutto perché i due attori originariamente scelti per impersonare Cesare (Peter Finch) ed Antonio (Stephen Boyd) lasciarono il film per altre produzioni. Mankiewicz fu inoltre licenziato durante la lavorazione, salvo essere riassunto quando nessun altro volle assumersi la responsabilità di portare a termine la pellicola.

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Elizabeth Taylor venne scritturata con un contratto di un milione di dollari, un record per l’epoca, con l’aggiunta di altri sette milioni di dollari come percentuale sugli incassi (il tutto pari a oltre 47 milioni di dollari odierni). L’attrice si ammalò di polmonite durante le riprese; fu necessario ricoverarla e le venne praticata una tracheotomia per salvarle la vita.

La produzione dovette essere trasferita a Roma dopo sei mesi, in quanto il clima inglese pregiudicava la guarigione della Taylor e deteriorava i set, particolarmente le piante esotiche. La cicatrice della tracheotomia effettuata alla Taylor durante il periodo delle riprese è visibile in numerose scene.

Nel corso della lavorazione Elizabeth Taylor incontrò Richard Burton e i due iniziarono una relazione, che divenne immediatamente di dominio pubblico e scatenò uno scandalo, portando cattiva pubblicità su di una produzione già problematica. Il taglio ed il montaggio delle scene girate da Mankiewicz ridusse il film alla durata di quattro ore (delle sei totali) ma, su richiesta dei produttori e nonostante le obiezioni del regista, furono operati ulteriori tagli che lo ridussero a poco più di tre ore, in modo che le sale cinematografiche potessero incrementare il numero delle proiezioni quotidiane. Mankiewicz tentò senza successo di persuadere la produzione a dividere il materiale in due film distinti, così da preservare quante più scene possibili. Il film è ora edito in dvd e blu-ray nei suoi originari 243 minuti, mentre si sta cercando di recuperare le due ore di pellicola rimanenti. Le difficoltà ed i costi spropositati per l’epoca segnarono il declino e la fine del genere peplum.

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