La storia romana è qualcosa di estremamente affascinante per molti ma al tempo stesso qualcosa di controverso. Da un lato è appassionante, dall’altro alcuni provano un senso quasi di repulsione per certe pratiche diffuse nell’Antica Roma, come la schiavitù o i combattimenti nell’arena. Tuttavia è bene saper contestualizzare ogni cosa alla propria epoca storica, ed è proprio questo il compito di questo sito. Infatti cerca di dare indicazioni chiare al pubblico inesperto di storia e in particolare quella romana.

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Vercingetorige si arrende a Giulio Cesare

Per quanto complesso, sarà possibile (grazie al sito) farsi un’idea più precisa della storia dell’Antica Roma ed essere più facilmente in grado di capire gli aspetti più famosi e al tempo stesso controversi della storia romana che – è bene sottolineare – copre oltre mille anni, senza contare l’Impero Romano d’Oriente, che gli storici chiamano per comodità “Impero Bizantino” sopravvisse per altri mille anni alla controparte occidentale.

Proprio per questo una sezione delle biografie comprenderà una parte di storia tardo antica che abbraccia il periodo tra la caduta dell’impero d’Occidente (476) e la definitiva “grecizzazione” dell’impero d’Oriente  e la perdita di moltissimi territori per mano degli arabi alla morte di Eraclio (641).

Qualcuno potrà domandarsi cosa possa apportare di nuovo questo sito. La storia è un processo costante e lo studio del passato è sempre proficuo, ogni generazione guarda al passato con occhi differenti, per parafrasare Benedetto Croce:

“Ogni storia è storia contemporanea”

Miti e stereotipi

Sarebbe facile dare tutta la colpa al fascismo e al nazismo per aver manipolato la storia romana a proprio favore. Questo è senza dubbio avvenuto e ha influenzato l’opinione comune sulla storia antica e in particolare romana, ma non è stato un percorso univoco.

Il fascismo ha formato la propria idea mitica della classicità avendo come base a propria volta la letteratura ottocentesca, ricca di romanzi sui romani e altrettante, numerose, opere d’arte: quadri, statue etc.

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Peter Ustinov come Nerone in “Quo vadis?” di Mervyn LeRoy

Per quanto potesse credere di seguire un’immagine “pura” e “ideale” della classicità romana, il fascismo era sicuramente influenzato da questa enorme produzione artistica, letteraria e probabilmente anche retorica.

Quando negli anni ’50 esplode il fenomeno dei peplum (le grandi produzioni hollywoodiane che trattano la storia romana) entrano dunque in gioco diversi fattori:

  • tutta la letteratura precedentemente prodotta nei secoli precedenti
  • la produzione artistica ottocentesca
  • ideali politici anti nazi-fascisti
  • demonizzazione dell’idea di impero “sfruttatore” per contrastare l’unione sovietica e i filo-fascisti
  • pellicole precedentemente realizzate
  • usare i nuovi film come strumento di propaganda filo-americana
  • luoghi comuni nati dai punti precedenti

Quando nel 1963 esce Cleopatra l’enorme sforzo e costo produttivo fa sparire, da un momento all’altro, i peplum: venuta meno la spinta economica enorme di Hollywood (che non considera più remunerativo il genere) quello che lascia, tra le macerie, è un’ultima emblematica pellicola, nel 1964, La caduta dell’impero romano (finalmente diretta da Anthony Mann che aveva lavorato più o meno indirettamente a moltissimi peplum) e soprattutto un’idea diffusa nelle persone che è quella dei romani-nazisti.

Hollywood in 15 anni, per un mero ritorno economico, ha manipolato l’idea di cosa fossero i romani e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze.

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