Il nonno di Cassio Dione, all’epoca governatore di Cilicia, gli riferì che Plotina imitò la voce di Traiano morente, affermando di adottare Adriano.
La successione di Traiano

Il nonno di Cassio Dione, all’epoca governatore di Cilicia, gli riferì che Plotina imitò la voce di Traiano morente, affermando di adottare Adriano.
Adriano amava moltissimo la cultura greca, tanto da dedicare gran parte del suo principato a viaggiare nell’oriente ellenico insieme ad Antinoo.
Sembra che Antonino andasse ripetendo la massima di Scipione, ossia che preferiva salvare un cittadino piuttosto che uccidere mille nemici
Marco Aurelio ebbe come maestro il filosofo Frontino, da cui imparò la filosofia stoica, che divenne un cardine del suo modus vivendi.
La conquista della Britannia impegnò i romani per circa 2 secoli, ma non venne mai completata del tutto.
Traiano fu talmente benvoluto da essere chiamato Optimus Princeps. Ai suoi successori si augurava di essere “più felici di Augusto e migliori di Traiano”.
La politica di Adriano fu quella di ristabilire la disciplina nell’esercito, ispezionare le province e edificare opere di fortificazione come il famoso vallo.
I requisiti base per entrare nell’assemblea, in epoca repubblicana periodicamente riformata dai censori, erano di possedere 1 milione di sesterzi ed essere nato libero da almeno tre generazioni, mentre chi raggiungeva la cifra di 400.000 sesterzi poteva divenire cavaliere e ricevere anche l’equus publicus.
Il Colosseo venne edificato da Vespasiano sopra il lago – prosciugato – della domus aurea, grazie al bottino della guerra giudaica. Fu inaugurato da Tito.
Adriano aveva pianificato meticolosamente la successione di Antonino e Marco Aurelio, ma quest’ultimo si trovò privo di scelte e designò il figlio Commodo.