La resa di Vercingetorige ad Alesia

La resa di Vercingetorige ad Alesia

«Vercingetorige, indossata l’armatura più bella, bardò il cavallo, uscì in sella dalla porta della città di Alesia e, fatto un giro attorno a Cesare seduto, scese da cavallo, si spogliò delle armi che indossava e chinatosi ai piedi di Cesare, se ne stette immobile, fino a quando non fu consegnato alle guardie per essere custodito fino al trionfo.» (Plutarco, Vite Parallele, Cesare, 27, 9-10)

Le mura Teodosiane di Costantinopoli

Le mura Teodosiane di Costantinopoli

Nel 408 Teodosio II, appena succeduto ad Arcadio, iniziò la costruzione delle nuove mura, a circa 1,5 km dal centro cittadino, dietro pressioni del prefetto al pretorio d’oriente Flavio Antemio (Teodosio aveva solo sette anni). Lunghe 5.630 metri, si estendono dal Mar di Marmara alle Blacherne (dove sorgerà il secondo Palazzo imperiale) vicino il Corno d’Oro, vennero completate nel 413. Le mura sono dotate di due linee di mura, con un fosso davanti la più bassa. La cinta muraria principale, la Grande Muraglia “Ἕσω Τείχος” è larga 5 metri e alta 12.

La distruzione del tempio di Gerusalemme

La distruzione del tempio di Gerusalemme

I romani dopo duri scontri erano arrivati ormai al piazzale del tempio di Erode a Gerusalemme, ma continuavano a essere ricacciati dai nemici che non volevano a nessun costo cedere il tempio ai romani. Infine qualche romano lanciò delle fiaccole dando fuoco al tempio; scoppiò il caos, i romani che non ne potevano più della resistenza nemica macellarono chiunque si trovarono davanti. Tito, che si era ritirato nella sua tenda accorse, entrò nel tempio e diede ordine di spegnere l’incendio e di far bastonare chiunque disobbedisse. Ma i romani ormai erano intenti a sfogarsi sui nemici e bruciarono definitivamente il tempio. Si passò al saccheggio, e furono portati fuori tutti i tesori presenti, tra cui la Menorah, rappresentata sull’arco di Tito. La città era stata infine presa, ma l’assedio era stato un bagno di sangue e il tempio era stato distrutto.

L’assedio di Alesia – il trionfo di Cesare

L’assedio di Alesia – il trionfo di Cesare

« #Vercingetorige, indossata l’armatura più bella, bardò il cavallo, uscì in sella dalla porta della città di Alesia e, fatto un giro attorno a Cesare seduto, scese da cavallo, si spogliò delle armi che indossava e chinatosi ai piedi di #Cesare, se ne stette immobile, fino a quando non fu consegnato alle guardie per essere custodito fino al trionfo. »
(Plutarco, Vite Parallele, Cesare, 27, 9-10)