Antioco III era propenso a consegnare Annibale ai romani e per questo il cartaginese fuggì a Creta, poi di lì presso il re di Bitinia Prusia. Accadde però che Tito Quinzio Flaminino, il vincitore di Cinocefale, venisse a sapere casualmente dove si trovasse il cartaginese e ottenuto l’appoggio del senato organizzasse una spedizione per catturarlo. Annibale, vistosi perduto, decise di suicidarsi poco prima dell’arrivo dei romani, in quello stesso 183 a.C. in cui morì il suo rivale Scipione.
Scipione Africano: dall’apogeo al declino
Finita la guerra annibalica con la vittoria di Zama, Scipione nel 199 diventò censore, princeps senatus e di nuovo console nel 194. Insolitamente per l’epoca si ritirò a vita privata, ma nel 190 accettò di andare come legato del fratello Lucio e Gaio Lelio, entrambi consoli, in Grecia, ad affrontare Antioco III, re dei Seleucidi. Dopo la vittoria a Magnesia del fratello Scipione Asiatico si ritirò a vita privata, rispedendo indietro le accuse mosse da Catone il Censore che lo accusava di peculato in seguito alla pace di Apamea. Sarebbe morto a Literno, dove la sua tomba lanciava una pesante invettiva allo stato romano, che non gli era stato riconoscente:
«Ingrata patria, ne ossa quidem mea habes»
«Patria ingrata, non avrai mai le mia ossia»
VALERIO MASSIMO, V, 3, 2
La prima guerra mitridatica
L’espansionismo di Mitridate fu bloccato dal valore di Silla in due vittorie schiaccianti per i romani, a Cheronea e Orcomeno.
«Allora #Silla scese da cavallo, afferrò un’insegna e si aprì un varco attraverso i fuggitivi in direzione del nemico, gridando: “Possa avere io, o Romani, una morte onorevole qui, ma voi, quando vi chiederanno dove avete abbandonato il vostro comandante ricordatevi di dire loro: a Orcomeno”.»
Veni vidi vici
La fulminea vittoria di Cesare a Zela contro Farnace lo portò a coniare la celebre frase: veni vidi vici.
Quando Giulio Cesare fu rapito dai pirati
Prima di iniziare la sua carriera politica, durante un viaggio verso Rodi, Cesare venne rapito dai pirati e tenuto in ostaggio. Liberato, si vendicherà…