Nell’agosto del 48 a.C. Cesare sconfisse Pompeo, che aveva un esercito più numeroso, a Farsalo. Per lui si aprivano le strade del potere assoluto.
Aureliano, Restitutor orbis
Aureliano si guadagnò due soprannomi: “mano alla spada” e “restitutor orbis”. Quest’ultimo dopo la riunificazione dell’impero, diviso dopo Valeriano.
I soldati dell’Urbe
A Roma stazionavano diversi reparti: i più famosi erano i pretoriani, ma c’erano anche gli equites singulares e molti altri.
La battaglia di Waitling Street
Dopo la morte di Prasutago, re degli iceni, Nerone annesse il suo regno nonostante fosse stato in testamento alla moglie Budicca, che venne stuprata dai romani.
L’esercito romano del Principato
L’esercito del principato comprendeva circa 30 legioni e altrettanti ausiliari, collocati lungo tutto il limes.
I castra romani
I castra romani erano il classico esempio di fortificazione romana, dalla tipica forma rettangolare, creati sia al termine della marcia sia in modo permanente.
Vae Victis – il sacco di Roma di Brenno
Nel 390 a.C. Roma cadeva per la prima volta per mano dei barbari, i galli di Brenno, il quale in questa occasione avrebbe pronunciato la frase “vae victis”.
L’esercito manipolare
In seguito alle guerre sannitiche l’esercito romano prese la forma manipolare descritta da Polibio, con la divisione in hastati, principes e triarii.
La riforma dell’esercito di Gaio Mario
«Mario si accorse che gli animi della plebe erano pieni di entusiasmo. Senza perdere tempo caricò le navi di armi, stipendio per i soldati e tutto ciò che era utile, ordinando a Manlio di imbarcarsi. Egli intanto, arruolava soldati, non come era nell’uso di quel periodo, per classi sociali, ma anzi accettando tutti i volontari, per la massima parte nullatenenti (capite censi).» (Gaio Sallustio Crispo, Bellum Iugurthinum, LXXXVI)
I legionari di Cesare
I legionari e i centurioni di Giulio Cesare si distinsero in molte battaglie con atti di valore e di eroismo, facendo anche vincere il loro comandante.