In principio i romani usavano centurie e manipoli, ma nuove minacce durante la repubblica li spinsero ad adottare la coorte, più grande dei precedenti.
La battaglia di Waitling Street
Dopo la morte di Prasutago, re degli iceni, Nerone annesse il suo regno nonostante fosse stato in testamento alla moglie Budicca, che venne stuprata dai romani.
La guerra giugurtina
Il re numida Giugurta tentò di prendersi tutto il regno dello zio Micipsa ma venne fermato dai romani dopo l’eccidio di Cirta, in particolare da Mario e Silla.
L’esercito romano del Principato
L’esercito del principato comprendeva circa 30 legioni e altrettanti ausiliari, collocati lungo tutto il limes.
Claudio: l’imperatore dietro la tenda
Il 24 gennaio del 41 d.C., dopo aver assassinato Caligola, i pretoriani acclamavano imperatore suo zio, nascosto dietro una tenda: Claudio.
L’esercito manipolare
In seguito alle guerre sannitiche l’esercito romano prese la forma manipolare descritta da Polibio, con la divisione in hastati, principes e triarii.
La riforma dell’esercito di Gaio Mario
«Mario si accorse che gli animi della plebe erano pieni di entusiasmo. Senza perdere tempo caricò le navi di armi, stipendio per i soldati e tutto ciò che era utile, ordinando a Manlio di imbarcarsi. Egli intanto, arruolava soldati, non come era nell’uso di quel periodo, per classi sociali, ma anzi accettando tutti i volontari, per la massima parte nullatenenti (capite censi).» (Gaio Sallustio Crispo, Bellum Iugurthinum, LXXXVI)
Sentinum: la battaglia delle nazioni
La battaglia tra i romani e una coalizione di sanniti, galli, umbri ed etruschi, per fermarne l’avanzata, durante la terza guerra sannitica