Nell’82 a.C. Silla vinse la battaglia finale contro i populares e i sanniti, ponendo fine a entrambi. Fu un bagno di sangue, che però ristabilì la pace.
La battaglia di Porta Collina

Nell’82 a.C. Silla vinse la battaglia finale contro i populares e i sanniti, ponendo fine a entrambi. Fu un bagno di sangue, che però ristabilì la pace.
Durante la guerra civile dell’anno dei quattro imperatori si svolse due volte lo scontro risolutivo a Bedriaco,tra Otone e Vitellio e tra Vitellio e Vespasiano.
La battaglia di Munda, il 17 marzo 45 a.C. segnò l’ultima grande vittoria di Cesare e la fine della guerra civile. Tornato a Roma, divenne dittatore a vita.
Tra i centurioni di Cesare molti divennero famosi, come Gaio Crastino, morto a Farsalo, o Cassio Sceva. Ma forse i più famosi furono Pullo e Voreno.
Visitando il campo di battaglia di Bedriaco Vitellio espresse un goffo commento “mentre non pochi inorridivano al lezzo dei cadaveri in decomposizione, egli ebbe l’ardire di rincuorarli con questa battuta spregevole: «Ha sempre un buonissimo odore il nemico ucciso, meglio ancora se è un concittadino»”.
Il 6 aprile del 46 a.C. Cesare vinceva Metello Scipione a Tapso, annullando la superiorità nemica e gli elefanti con la V Alaudae.
A soli diciannove anni Ottaviano, forte del suo imperio propretorio marciò su Roma, entrò in senato in armi e si fece eleggere console.
Nell’agosto del 48 a.C. Cesare sconfisse Pompeo, che aveva un esercito più numeroso, a Farsalo. Per lui si aprivano le strade del potere assoluto.
Il 7 gennaio del 49 a.C. il senato inviava un senatus consultum ultimum, un vero e proprio ultimatum, a Cesare. Quest’ultimo avrebbe dovuto deporre il comando dell’esercito gallico e rientrare a Roma come privato cittadino.
Vespasiano impose che la data di inizio del suo imperium fosse il 1 luglio del 69, quando era stato acclamato. Per ratificarlo usò una lex de imperio.