I “Cinque buoni imperatori”

I “Cinque buoni imperatori”

Dopo gli ultimi anni di Domiziano, in cui prevalse il suo assolutismo e despotismo, il senato – complice nell’assassinio del principe – decise di affidare l’impero a un anziano membro dell’assemblea, Marco Cocceio Nerva, instaurando un periodo d’oro per Roma, il II secolo d.C., caratterizzato dal principio dell’adozione e da cinque buoni imperatori, tra il 96 e 180 d.C.

Le guerre marcomanniche

Le guerre marcomanniche

Tra gli episodi più famosi della guerra ci fu il miracolo della pioggia, in cui la legio XII Fulminata (che secondo Eusebio si sarebbe convertita dopo al cristianesimo), circondata dai quadi in territorio nemico, si salvò grazie a un temporale (CASSIO DIONE, STORIA ROMANA LXXII, 8-9):

«I Romani dunque erano in una situazione disastrosa per il caldo e le ferite, per il sole e la sete e così non potevano né combattere né ritirarsi, ma stavano schierati e ai loro posti, bruciati dal sole, quando improvvisamente si raccolsero molte nuvole e cadde una pioggia abbondante non senza interposizione divina. E vi è infatti una storia secondo la quale un certo Arnufis, un mago egiziano che accompagnava Marco Aurelio, avrebbe invocato alcuni demoni e in particolare Ermes, dio dell’aria, con degli incantesimi e in questo modo avrebbe attirato la pioggia.»