L’optimus princeps fu talmente importante per la storia di Roma e gradito dai suoi contemporanei che ai suoi successori sarà augurato di essere “felicior Augusto, melior Traiano”, ossia “più fortunato di Augusto e migliore di Traiano”.
I “Cinque buoni imperatori”
Dopo gli ultimi anni di Domiziano, in cui prevalse il suo assolutismo e despotismo, il senato – complice nell’assassinio del principe – decise di affidare l’impero a un anziano membro dell’assemblea, Marco Cocceio Nerva, instaurando un periodo d’oro per Roma, il II secolo d.C., caratterizzato dal principio dell’adozione e da cinque buoni imperatori, tra il 96 e 180 d.C.
Galba e l’invenzione del principio dell’adozione
«Alle sue parole non seguirono né doni né lusinghe. Tuttavia i tribuni, i centurioni e i soldati più vicini risposero acclamandolo. Gli altri, però, erano mesti e silenziosi perché avevano perso, con la guerra alle porte, dei donativi che si davano perfino in tempo di pace. Eppure quel vecchio troppo parsimonioso avrebbe potuto conciliarsi gli animi anche con una gratifica di minima entità. Gli fu fatale il severo rigore di stampo antico, che ormai male si concilia con la nostra epoca.» (TACITO, HISTORIAE, I, 18)
Traiano, Optimus Princeps
Traiano fu talmente benvoluto da essere chiamato Optimus Princeps. Ai suoi successori si augurava di essere “più felici di Augusto e migliori di Traiano”.
La Lex de imperio Vespasiani
Vespasiano impose che la data di inizio del suo imperium fosse il 1 luglio del 69, quando era stato acclamato. Per ratificarlo usò una lex de imperio.
Gli Antonini: il principio dell’adozione
L’epoca degli Antonini (96-180) è ricordata come il periodo “d’oro” della storia di Roma: convenzionalmente è posto sotto di loro l’apogeo della romanità. In tale periodo prevalse il principio dell’adozione come metodo di scelta del successore (tuttavia ciò fu frutto solo