“Non con l’oro ma col ferro si deve salvare la patria”. Così tuonava il dittatore Marco Furio Camillo nei confronti dei romani che stavano comprando la pace dai galli che assediavano Roma, stando allo storico di età augustea Tito Livio.
Quando le oche salvarono Roma
“Li sentirono però le oche sacre a Giunone, che erano state risparmiate pur nella grande penuria di cibo. Questo fatto salvò i Romani; infatti destato dai loro schiamazzi e dallo sbattere delle ali Marco Manlio, che tre anni prima era stato console, uomo valoroso in guerra, afferrate le armi e insieme chiamando alle armi i compagni si fece avanti, e mentre gli altri erano presi dalla trepidazione, gettò giù urtandolo con lo scudo un Gallo che già aveva raggiunta la sommità.” (TITO LIVIO, AB URBE CONDITA, V, 47)