Il 15 marzo 493 Teoderico (che era appena entrato a Ravenna, accettando di dividere il regno con il re erulo) e Odoacre si incontrarono in un banchetto, organizzato dal goto, il quale lo uccise a tradimento. Pare che in punto di morte abbia esclamato: “dov’è Dio?” e che l’amalo abbia risposto “questo è per quello che mi hai fatto”, forse un riferimento all’assassinio di alcuni suoi parenti della famiglia reale rugia da parte di Odoacre.
L’hospitalitas – la cessione di terre ai barbari
Secondo #Procopio il motivo per cui #Odoacre depose Romolo Augustolo fu la richiesta di terre per i suoi soldati, pari a un terzo di quelle disponibili, in base alla legge romana dell’hospitalitas (καὶ τοῖς βαρβάροις τὸ τριτημόριον τῶν ἀγρῶν παρασχόμενος: «Concesso poi il terzo delle terre ai barbari» [Procopio, De Bell. Goth., I, 1 (De Bell. V, I, 1)
Gli ostrogoti in Italia
Nel 500, come un vero imperatore romano, Teoderico festeggia i tricennalia, i trenta anni di regno, come aveva fatto già Costantino. Fa un’enorme processione a Roma, seguita da spettacoli nel circo massimo, seguita addirittura da elargizioni di grano al popolo romano. Infine tiene un discorso in senato in cui dice di concedere tutti i privilegi accordati dai suoi predecessori, mettendosi di fatto sullo stesso livello degli imperatori antichi.
Fine o trasformazione dell’impero romano?
Nel 476 Romolo Augustolo venne deposto dal barbaro Odoacre, che reclamò per sè il titolo di rex. Era la fine dell’impero romano d’occidente.
Le invasioni barbariche
Il 31 dicembre del 406 d.C. una massa di popolazioni barbariche attraversava il Reno ghiacciato, senza alcuna resistenza da parte dell’esercito romano.
L’ascesa al potere di Teoderico
Il 5 marzo del 493 Flavio Teoderico, re degli ostrogoti, entrava a Ravenna, dopo che Odoacre si era arreso. La mediazione del vescovo Giovanni aveva fatto sì che i due sovrani concordassero di spartirsi il potere e porre fine alle
Cursus publicus: mezzi di comunicazione romani
Augusto introdusse un nuovo sistema per la rapida comunicazione delle notizie e degli agenti imperiali: creò il cursus publicus, una specie di poste imperiale. Esso consisteva nell’uso di agenti imperiali che viaggiavano ad altissima andatura per le strade romane e che sostituivano i cavalli in stazioni ugualmente lontane, le mutationes.