Pecunia non olet

Pecunia non olet

Pur di risanare le casse pubbliche dopo le spese folli di Nerone, Vespasiano mise una tassa sull’urina, la centesima venalium, che era utilizzata nelle fulloniche. Sia secondo Svetonio (Vita dei Cesari, VIII, 23), sia Cassio Dione (Storia Romana, LXV, 14,5), alle rimostranze del figlio Tito l’imperatore avrebbe risposto: “pecunia non olet” (il denaro non ha odore).