I romani cambiarono più volte il loro modo di combattere, passando dalla tattica manipolare a quella della coorte.
Lo schieramento romano in battaglia

I romani cambiarono più volte il loro modo di combattere, passando dalla tattica manipolare a quella della coorte.
Sebbene sulla carta la falange fosse più forte, nella pratica i romani riuscirono ad adattarsi e massacrare i nemici che la utilizzavano.
La legione romana nel corso del tempo muta da contadini-soldati che difendono la terra a forza professionale e volantaria regolarmente retribuita.
I centurioni fin dall’epoca repubblicana erano scelti tra i migliori combattenti della centuria, ma in alcuni casi, a partire dal principato, giovani di buona famiglia saltavano la gavetta e prendevano direttamente il posto di centurione.
Dopo il sacco di Brenno e gli scontri con i sanniti i romani cominciarono ad adottare una nuova protezione, non più l’hoplon falangitico, ma lo scutum.
In principio i romani usavano centurie e manipoli, ma nuove minacce durante la repubblica li spinsero ad adottare la coorte, più grande dei precedenti.
Il pilum era il giavellotto usato dai legionari prima del corpo a corpo. Lanciato a breve distanza, aveva lo scopo di trafiggere l’uomo dietro lo scudo.
L’esercito del principato comprendeva circa 30 legioni e altrettanti ausiliari, collocati lungo tutto il limes.