Quinto re della tradizione romana, Tarquinio Prisco (616-578 a.C.), è anche il primo di origini etrusche. Secondo Strabone, Floro e Livio il padre Demarato era originario di Corinto, da dove era fuggito per rifugiarsi nell’etrusca Tarquinia. Tuttavia la città non si mostrò accogliente verso la famiglia greca, nonostante fosse piuttosto ricca, spingendo infine Lucumone a migrare a Roma (che fin dall’origine, con Romolo, si era dimostrata accogliente verso gli stranieri) e a prendere il nome di Lucio Tarquinio, cui successivamente sarà aggiunto l’epiteto di Prisco, per distinguerlo dall’ultimo re, il Superbo. Secondo Floro Tarquinio Prisco:

« […] riuniva in sé il genio greco con le qualità italiche. »

Floro, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC, I, 5.1

Giunto in città Tarquinio si fece conoscere per la sua generosità e le sue qualità, diventando amico di Anco Marzio, di cui divenne consigliere e decise di adottarlo. Alla morte del re, infine, riuscì a farsi scegliere come suo successore.

Regno

Tarquinio operò importanti riforme, tra cui l’aumento del numero dei cavalieri, raddoppiandone le centurie. Inoltre Prisco avrebbe aumentato il numero dei membri dei comizi centuriati e raddoppiato il numero di senatori a 200 (fin da Romolo erano 100).

Combattè anche latini, sabini ed etruschi, ottenendo la vittoria, divenendo il primo a celebrare un trionfo. Probabilmente a lui si devono anche l’introduzione di una serie di usanze etrusche, come i riti sacrificali, la divinazione, l’uso di tubae, gli anelli, lo scettro, il paladumentum, la sella curule, le faleree, la toga praetexta e i fasci littori.



Tanaquilla

Politica urbanistica

All’epoca di Tarquinio Prisco risalirebbero le prime strutture provvisorie del Circo Massimo, che era stato sede della famosa corsa per distrarre i sabini durante il ratto romuleo. Inoltre, in seguito a delle alluvioni, data anche la natura paludosa dei luoghi alle pendici dei colli, dispose la costruzione della Cloaca Maxima. Infine fu probabilmente sotto di lui che iniziò la costruzione del tempio di Giove Capitolino sul Campidoglio.

Morte e successione

Tarquinio Prisco, dopo quasi quarant’anni di regno, sarebbe infine stato assassinato dai figli di Anco Marzio, volenterosi di riprendersi il trono. Tuttavia Tanaquilla, moglie di Prisco, riuscì a far scegliere come successore suo genero Servio Tullio:

« […] alla morte di Tarquinio Prisco, grazie agli sforzi della regina [Tanaquilla], Servio fu posto sul trono al posto del re, come se fosse una misura non definitiva, ma conservò il regno conquistato con l’inganno con tanta abilità, che sembrava lo avesse ottenuto in modo legittimo. »

Floro, Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC, I, 6.2




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