Alla morte di Domiziano venne scelto dal senato come imperatore l’anziano Nerva. La veneranda età di 70 anni fu probabilmente sintomatica della volontà generale di avere un imperatore “di transizione”. Nerva era un senatore anziano molto stimato da tutti, che aveva volontariamente accettato di prendere il posto di Domiziano dopo il suo assassinio: il senato aveva già stabilito la linea prima della morte dell’ultimo principe dei Flavi.

Il principio dell’adozione

Nerva, senza eredi, fu il primo a istituire il principio dell’adozione: nel 97 adottò uno dei migliori comandanti del tempo, Marco Ulpio Traiano, che gli succedette nel 98. Come uomo Traiano era di semplici costumi, avvezzo alla vita militare, che amava particolarmente ed estremamente rispettoso delle tradizioni repubblicane.

Traiano

E infatti è proprio militarmente che Traiano fu straripante e passa alla storia. La sua prima campagna è quella dacica: già sotto Domiziano i daci erano diventati un problema lungo il Danubio e per questo Traiano intraprese ben due campagne militari. Conquistò anche l’Arabia e sconfisse i parti. Proprio durante la guerra morì ad Antiochia.

Il suo successore, il cugino Adriano, decise di abbandonare le conquiste oltre l’Eufrate, considerate troppo dispendiose da mantenere, per avallare una politica di rafforzamento delle frontiere, tra cui l’edificazione del vallo di Adriano in Inghilterra.

Adriano a differenza di Traiano amava l’arte, l’oriente, la filosofia: si fece costruire una splendida villa a Tivoli, dove poteva vivere al meglio il suo otium, e viaggiava ovunque; raramente stazionò in Italia e quando lo fece stava nella sua villa di Tivoli. Girò per l’impero in lungo e in largo, per dodici dei suoi ventuno anni di regno, curando l’amministrazione delle province e dedicandosi spesso alla cultura greca.

Ad Adriano succede un importante senatore, Antonino. Sotto Antonino si vive quella che sarà ricordata come una vera “età dell’oro”: niente guerre, ma solo pace e prosperità, tanto che Elio Aristide dirà – con un gioco di parole particolarmente efficace in latino – che Roma “aveva trasformato l’orbe in Urbe” nel suo Elogio di Roma. I romani si spingono perfino più a nord in Britannia, con la costruzione di un vallo ancora più a nord, nel punto più stretto dell’isola.

Adriano e Antinoo

Un uomo, Antonino, tutto d’un pezzo, saggio, giusto, tanto da meritare l’appellativo di Pio; ed è così che lo ricorda Marco Aurelio nei suoi pensieri (I, 6). Ad Antonino infatti seguirà il nipote Marco Aurelio e Lucio Vero, figlio di Lucio Commodo, prima scelta di Adriano, ma che morì improvvisamente nel principio del 138.

I due creeranno una diarchia, ma ben presto, dopo la campagna partica, Lucio morirà. Sarà allora che una coalizione di popolazioni barbari composta da quadi, marcomanni, sarmati, iazigi e altri attaccarono la Pannonia alla ricerca di terre e sicurezze. La frontiera all’epoca era insicura per via delle numerose vexillationes inviate in oriente per la guerra partica e la peste antonina.

Marco Aurelio

Marco Aurelio fu costretto a misure straordinarie, compreso l’arruolare nuove legioni e reclutare schiavi e gladiatori. L’imperatore difese l’Italia e poi passò all’offensiva, con una violenta avanzata anche oltre il Danubio, costringendo l’imperatore filosofo a restare in guerra, lontano da Roma per anni. Proprio quando la vittoria sembrava a portata di mano, Marco si ammalò di peste (che probabilmente era vaiolo) e si lasciò morire. Era il 180: per la prima volta fu interrotta la politica dell’adozione, in quanto aveva un figlio, già associato alla porpora, Commodo.

Storie Romane è totalmente gratuito. Nel caso volessi contribuire al progetto puoi donare qui:https://www.paypal.me/GConcilio



Seguici su:

www.storieromane.it

https://www.facebook.com/storieromane/

https://www.instagram.com/storieromane/