Marco Emilio Emiliano nacque a Girba, in Africa, nel 207 o 214 d.C. Era senatore e divenne console suffetto e poi legato della Mesia Superiore, nel 252, dove venne acclamato imperatore l’anno seguente.
Nel 251 ad Abrittus l’imperatore Decio aveva trovato la morte contro i goti; il nuovo imperatore Treboniano Gallo aveva comprato la pace con loro, e Emiliano era stato incaricato di versare il tributo. Non sappiamo esattamente se rifiutò di pagarlo o se condusse una spedizione contro i goti, forse per difendere delle città minacciate dai barbari, ma fatto sta che l’esercito lo acclamò imperatore, forse anche grazie all’aiuto del denaro loro distribuito e che invece doveva andare ai goti.
Emiliano si diresse dunque verso l’Italia per affrontare Treboniano Gallo, che venne sconfitto a Interamna Nahars (oggi Terni); nonostante il senato avesse dichiarato poco prima Emiliano hostis publicus dovette accettarlo come imperatore. Ma era in arrivo Valeriano, che era partito in soccorso di Gallo; Emiliano fece promesse che avrebbe sconfitto goti e persiani, per poi rinunciare alla porpora, ma fu tutto inutile. Valeriano lo vinse e dopo neanche tre mesi di vita, abbandonato dai soldati, venne ucciso, al principio dell’autunno del 253.
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