Alla morte di Domiziano, il senato scelse un suo anziano membro, Marco Cocceio Nerva. Era nato a Narnia (Narni), l’8 novembre del 30 d.C. Aveva ricoperto il consolato nel 71 e 90 d.C. Diventato Imperator Nerva Caesar Augustus, il 18 settembre del 96, ricorderà sulle monete l’appoggio avuto dal senato, con la formula providentia senatus.

I suoi primi provvedimenti videro la realizzazione di magazzini per il grano, la riparazione degli acquedotti e degli interventi fiscali: l’esenzione del pagamento della vicesima hereditatium, la ventesima sulla successione, la riduzione della tassa sul cursus publicus, la soppressione di quella del fiscus iudaicus. Infine donò terre ai poveri per 60 milioni di sesterzi, e quando finì i soldi, vendette i suoi beni privati:

«Proibì egli che gli si facessero statue d’oro e d’argento e i beni tutti, che trovò ancora presso il fisco imperiale, restituì a coloro, ai quali erano stati tolti senza cagione da Domiziano. Ai cittadini romani […] diede delle terre dal valore di 60 milioni di sesterzi, e ad alcuni dell’ordine senatorio commise la cura di comperare e di dividere quei campi. E siccome di pecunia aveva bisogno, gran numero vendette di vesti, e molti vasi d’argento e d’oro, e tutta l’altra suppellettile non solo delle sue cose private, ma ancora delle principesche, e molti poderi inoltre e molte case, o piuttosto tutto quello che aveva, ad eccezione del necessario.»

(Cassio Dione, Storia Romana, 68, 2)

Inoltre Nerva richiamò gli esiliati da Domiziano e cessò le persecuzioni e i processi di lesa maestà. Nonostante abbia rischiato di mandare in bancarotta l’impero, fu amato da tutti, per le sue politiche e per essere andato in direzione opposta a Domiziano.

Il problema di Nerva era che non era particolarmente amato dai soldati, ed era anziano. Crasso Frugi Liciniano, parente di Pisone, che Galba aveva adottato nell’anno dei quattro imperatori, tentò di prendere il potere, ma venne esiliato a Taranto. Ancora peggio, per tenere a bada i pretoriani nominò prefetto Casperio Eliano, fedelissimo di Domiziano, e rimuovere i due prefetti che avevano preso parte alla congiura, Petronio Secondo e Norbano. La prima cosa che fece Casperio fu di ucciderli; e Nerva fu costretto a ringraziarlo pubblicamente.

L’imperatore si decise dunque ad adottare un comandante di comprovato valore: nell’ottobre del 97 associò alla porpora Marco Ulpio Traiano, governatore della Germania Superior:

«Per la buona sorte del senato, del popolo romano e di me stesso adotto Marco Ulpio Nerva Traiano!»

(Cassio Dione, Storia Romana, 68, 3)

Poco dopo, morì, il 27 gennaio del 98. Le sue ceneri furono poste nel Mausoleo di Augusto.

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