Il nonno di Cassio Dione, all’epoca governatore di Cilicia, gli riferì che Plotina imitò la voce di Traiano morente, affermando di adottare Adriano.
La battaglia del Lago Regillo
Vinta la battaglia con il contrattacco della cavalleria, si sparse la voce che tra i romani, a guidare il contrattacco, fossero apparsi i Dioscuri Castore e Polluce, su due cavalli bianchi, forse un racconto in parte figlio del fatto che erano stati proprio i nobili romani che avevano capovolto la battaglia. Sarebbero stati poi Castore e Polluce a tornare di corsa a Roma ad annunciare la vittoria. Vinta la Lega Latina, Postumio ed Ebuzio rientrarono trionfanti a Roma. Il dittatore decise dunque di innalzare un tempio ai Dioscuri in segno di riconoscimento, nei pressi della fonte Giuturna (nel Foro, vicino al tempio delle Vestali).
La seconda guerra sannitica
La seconda guerra tra romani e sanniti fu molto più lunga e complessa della prima, tanto da durare vent’anni, dal 326 al 304 a.C. Lo scontro scaturì da una serie di atti ostili da ambo le parti. I romani fondarono nel 328 a.C. una colonia a Fregellae, presso l’odierna Ceprano, sulla riva orientale del fiume Liri, cioè in un territorio che i sanniti consideravano loro. Nonostante l’umiliazione delle Forche Caudine raccontata da Livio, i romani riuscirono a vincere la guerra: « li avrebbero fatti passare sotto il giogo, disarmati, vestiti della sola tunica. Le altre condizioni di pace accettabili ai vinti e ai vincitori: il ritiro dell’esercito dal territorio dei sanniti e quello delle colonie ivi mandate; in seguito romani e sanniti sarebbero vissuti ciascuno con le proprie leggi in giusta alleanza. »
La nascita della repubblica
Tarquinio il Superbo, cacciato da Roma, cercò subito di riprendersi il trono scontrandosi coi romani alla Selva Arsia e assediando la città. L’eroica difesa del primo console Lucio Giunio Bruto, morto in battaglia, di Orazio Coclite, che da solo respinse i nemici sul ponte Sublicio mentre i romani lo abbattevano e di Gaio Muzio Scevola, il quale dimostrò la determinazione romana, resero possibile la nascita della repubblica e della famosa sigla SPQR.
Augusto, il primo imperatore
Ottaviano, rifiutata la dittatura e il consolato a vita, ottenne dal senato il riconoscimento del suo primato col titolo di Augusto e la tribunicia potestas.
Marco Aurelio: l’imperatore filosofo
Marco Aurelio ebbe come maestro il filosofo Frontino, da cui imparò la filosofia stoica, che divenne un cardine del suo modus vivendi.
La conquista della Britannia
La conquista della Britannia impegnò i romani per circa 2 secoli, ma non venne mai completata del tutto.
La fine della repubblica
Quando Ottaviano ricevette il titolo di Augusto e la tribunicia potestas, unita all’imperium maius e al pontificato massimo, divenne padrone della repubblica.
La fine di Romolo
Dopo trentotto anni di regno Romolo sarebbe asceso in cielo, secondo la tradizione. Il racconto serviva probabilmente a mascherare il suo omicidio da parte dei senatori, che lo avrebbero poi fatto a pezzi, nascondendo ognuno di essi una parte del suo corpo.
Il senato romano
I requisiti base per entrare nell’assemblea, in epoca repubblicana periodicamente riformata dai censori, erano di possedere 1 milione di sesterzi ed essere nato libero da almeno tre generazioni, mentre chi raggiungeva la cifra di 400.000 sesterzi poteva divenire cavaliere e ricevere anche l’equus publicus.