«Vercingetorige, indossata l’armatura più bella, bardò il cavallo, uscì in sella dalla porta della città di Alesia e, fatto un giro attorno a Cesare seduto, scese da cavallo, si spogliò delle armi che indossava e chinatosi ai piedi di Cesare, se ne stette immobile, fino a quando non fu consegnato alle guardie per essere custodito fino al trionfo.» (Plutarco, Vite Parallele, Cesare, 27, 9-10)
L’ascesa al potere di Settimio Severo
«Da entrambe le parti c’erano centocinquantamila soldati ed erano presenti allo scontro ambedue i comandanti. Albino era superiore per nobiltà e per la formazione ricevuta, mentre il suo rivale prevaleva nella scienza militare e nell’arte di condurre un esercito.» (CASSIO DIONE, STORIA ROMANA, LXXVI, 6)
Dopo due giorni di aspri combattimenti a Lugdunum tra Settimio Severo e Clodio Albino, il 21 febbraio del 197 d.C. il primo ebbe la meglio. Severo, rimasto unico imperatore dopo essersi sbarazzato in precedenza anche di Didio Giuliano e Pescennio Nigro, fece decapitare il corpo di Albino, che si era tolto la vita, passò a cavallo sul suo cadavere e lo fece gettare nel Rodano. La testa venne invece inviata in senato come monito ai senatori che avevano simpatie per Albino. Racconta l’Historia Augusta che Severo fu implacabile coi senatori, facendo uccidere a decine, oltre a Giulio Leto, che aveva guidato parte delle forze di Severo in battaglia e di cui l’imperatore era geloso.
I centurioni Pullo e Voreno
Tra i centurioni di Cesare molti divennero famosi, come Gaio Crastino, morto a Farsalo, o Cassio Sceva. Ma forse i più famosi furono Pullo e Voreno.
I crupellarii
Nel 21 d.C. i legionari romani si trovarono ad affrontare dei ribelli gallici guidati da Giulio Floro e Sacroviro ad Augustodunum (Autun). Tra loro moltissimi erano male armati, ma c’erano anche dei gladiatori completamente corazzati, dalla testa ai piedi, i crupellari.
Il primo sbarco di Cesare in Britannia
Nel 55 a.C. Cesare sbarcò in Britannia. L’esito sarebbe stato disastroso se l’aquilifer della decima non lo avesse salvato.
Claudio e i galli in senato
Essere romani non significava essere abitanti di Roma. O del lazio. O dell’Italia. Anzi, per i romani, chiunque (o quasi) poteva diventare un cittadino.
La battaglia di Argentoratum
Attorno al 350 d.C. la frontiera gallica venne messa in serio pericolo dall’usurpatore Magnenzio, che perse più di 20.000 uomini nella guerra civile contro Costanzo II a Mursa Maggiore; fu Giuliano a rimettere a posto la situazione vincendo gli alemanni a Argentoratum, nel 357.
Le invasioni barbariche
Il 31 dicembre del 406 d.C. una massa di popolazioni barbariche attraversava il Reno ghiacciato, senza alcuna resistenza da parte dell’esercito romano.