Augusto non aveva eredi diretti per cui adottò il figlio della moglie Livia, Tiberio, appartenente alla Gens Claudia, dando vita alla dinastia Giulio-Claudia.
Antonino, l’imperatore Pio
Sembra che Antonino andasse ripetendo la massima di Scipione, ossia che preferiva salvare un cittadino piuttosto che uccidere mille nemici
La battaglia di Tapae e Adamklissi
Traiano otterrà una grande vittoria, tanto che: «Decebalo dopo essersi presentato dinanzi Traiano, si prostrò a terra supplice e gettò a terra le armi.»
Marco Aurelio: l’imperatore filosofo
Marco Aurelio ebbe come maestro il filosofo Frontino, da cui imparò la filosofia stoica, che divenne un cardine del suo modus vivendi.
Traiano, Optimus Princeps
Traiano fu talmente benvoluto da essere chiamato Optimus Princeps. Ai suoi successori si augurava di essere “più felici di Augusto e migliori di Traiano”.
Claudio: un imperatore sottovalutato?
Nipote di Tiberio e zio di Caligola, venne emarginato fin da piccolo in quanto balbuziente e zoppo, dedicandosi quindi agli studi. Era anche profondamente disprezzato anche dalla madre Antonia minore che lo definiva “abbozzo d’uomo”.
Nerone: il principe artista
Più di tutto Nerone amava i giochi greci, il teatro, il canto e le corse dei cavalli, tanto da averne spesso fatto parte come concorrente.
Caligola: oderint dum metuant
Pare che Caligola andasse ripetendo un verso di Accio, “Oderint, dum metuant”. Ossia “che mi odino, purchè mi temano”.
Domiziano: imperator, dominus et deus
Domiziano fu il primo a farsi chiamare dominus et deus; proveribiale era la sua cattiveria nei confronti del senato e delle numerose condanne a morte.
Le follie di Commodo
Commodo era ormai impazzito e, racconta Cassio Dione, dopo aver decapitato uno struzzo procedette verso i senatori seduti con la sua testa in una mano e il gladio nell’altra, limitandosi a scuotere la testa e sghignazzare.