«Durante una navigazione sul Nilo perse Antinoo, e lo pianse con accenti femminili. Alcuni insinuarono ciò che la bellezza del giovane e la sensualità di Adriano lasciano immaginare» (Historia augusta, Adriano, 14)
Le conquiste di Traiano
«Sarei certamente arrivato fino in India, se fossi ancora giovane»
(Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LXVIII, 29)
I “Cinque buoni imperatori”
Dopo gli ultimi anni di Domiziano, in cui prevalse il suo assolutismo e despotismo, il senato – complice nell’assassinio del principe – decise di affidare l’impero a un anziano membro dell’assemblea, Marco Cocceio Nerva, instaurando un periodo d’oro per Roma, il II secolo d.C., caratterizzato dal principio dell’adozione e da cinque buoni imperatori, tra il 96 e 180 d.C.
La successione di Traiano
Il nonno di Cassio Dione, all’epoca governatore di Cilicia, gli riferì che Plotina imitò la voce di Traiano morente, affermando di adottare Adriano.
Adriano, l’imperatore filoelleno
Adriano amava moltissimo la cultura greca, tanto da dedicare gran parte del suo principato a viaggiare nell’oriente ellenico insieme ad Antinoo.
Antonino, l’imperatore Pio
Sembra che Antonino andasse ripetendo la massima di Scipione, ossia che preferiva salvare un cittadino piuttosto che uccidere mille nemici
Marco Aurelio: l’imperatore filosofo
Marco Aurelio ebbe come maestro il filosofo Frontino, da cui imparò la filosofia stoica, che divenne un cardine del suo modus vivendi.
La conquista della Britannia
La conquista della Britannia impegnò i romani per circa 2 secoli, ma non venne mai completata del tutto.
Traiano, Optimus Princeps
Traiano fu talmente benvoluto da essere chiamato Optimus Princeps. Ai suoi successori si augurava di essere “più felici di Augusto e migliori di Traiano”.
La strategia difensiva di Adriano
La politica di Adriano fu quella di ristabilire la disciplina nell’esercito, ispezionare le province e edificare opere di fortificazione come il famoso vallo.