Ottaviano, rifiutata la dittatura e il consolato a vita, ottenne dal senato il riconoscimento del suo primato col titolo di Augusto e la tribunicia potestas.
Commodo – il Principe e il Gladiatore
Cassio Dione racconta che in un’occasione Commodo decapitò uno struzzo nel Colosseo, mostrandone la testa ai senatori, mentre scuoteva la testa e sghignazzava.
La prima guerra mitridatica
L’espansionismo di Mitridate fu bloccato dal valore di Silla in due vittorie schiaccianti per i romani, a Cheronea e Orcomeno.
«Allora #Silla scese da cavallo, afferrò un’insegna e si aprì un varco attraverso i fuggitivi in direzione del nemico, gridando: “Possa avere io, o Romani, una morte onorevole qui, ma voi, quando vi chiederanno dove avete abbandonato il vostro comandante ricordatevi di dire loro: a Orcomeno”.»
Antonino, l’imperatore Pio
Sembra che Antonino andasse ripetendo la massima di Scipione, ossia che preferiva salvare un cittadino piuttosto che uccidere mille nemici
Marco Aurelio: l’imperatore filosofo
Marco Aurelio ebbe come maestro il filosofo Frontino, da cui imparò la filosofia stoica, che divenne un cardine del suo modus vivendi.
La fine della repubblica
Quando Ottaviano ricevette il titolo di Augusto e la tribunicia potestas, unita all’imperium maius e al pontificato massimo, divenne padrone della repubblica.
La fine di Romolo
Dopo trentotto anni di regno Romolo sarebbe asceso in cielo, secondo la tradizione. Il racconto serviva probabilmente a mascherare il suo omicidio da parte dei senatori, che lo avrebbero poi fatto a pezzi, nascondendo ognuno di essi una parte del suo corpo.
Claudio Marcello: La spada di Roma
Annibale era così amareggiato dal confronto mai vittorioso con Marcello, tanto da far dire al comandante punico: “Fabio Massimo mi impedisce di combattere , Marco Claudio Marcello di vincere”.
Il senato romano
I requisiti base per entrare nell’assemblea, in epoca repubblicana periodicamente riformata dai censori, erano di possedere 1 milione di sesterzi ed essere nato libero da almeno tre generazioni, mentre chi raggiungeva la cifra di 400.000 sesterzi poteva divenire cavaliere e ricevere anche l’equus publicus.
Claudio: un imperatore sottovalutato?
Nipote di Tiberio e zio di Caligola, venne emarginato fin da piccolo in quanto balbuziente e zoppo, dedicandosi quindi agli studi. Era anche profondamente disprezzato anche dalla madre Antonia minore che lo definiva “abbozzo d’uomo”.