Nel 21 d.C. i legionari romani si trovarono ad affrontare dei ribelli gallici guidati da Giulio Floro e Sacroviro ad Augustodunum (Autun). Tra loro moltissimi erano male armati, ma c’erano anche dei gladiatori completamente corazzati, dalla testa ai piedi, i crupellari.
Le armature dei legionari romani
Nel tempo i romani passarono da un equipaggiamento oplitico, all’armatura ad anelli gallica, la lorica segmentata, per tornare poi ad anelli e squamate.
Il gladio – il terrore dei nemici di Roma
Inventata dai popoli iberici, l’arma venne adottata da Scipione durante la sua campagna in Spagna e divenne rapidamente la principale arma del legionario.
Gli ozi di Capua
Quando la città di Capua si consegnò ai cartaginesi quest’ultimi rimasero irretiti dalle ricchezze cittadine, finendo per perdere di vista l’obiettivo romano.
Il Circo Massimo
L’area del Circo Massimo fu utilizzata fin dai tempi di Romolo per corse di carri, la prima delle quali fu usata per ingannare i sabini e fare il famoso ratto.
La lorica segmentata
Alcuni tra i più antichi esemplari sono stati rinvenuti a Kalkriese, sito della disfatta di Teutoburgo, confermandone l’introduzione da Augusto.
I soldati dell’Urbe
A Roma stazionavano diversi reparti: i più famosi erano i pretoriani, ma c’erano anche gli equites singulares e molti altri.
La spatha
Per secoli la principale arma da mischia romana fu il gladio, ma col tempo ne venne adottata una variante da cavalleria, la spatha, simile ma più lunga.
Il Pilum
Il pilum era il giavellotto usato dai legionari prima del corpo a corpo. Lanciato a breve distanza, aveva lo scopo di trafiggere l’uomo dietro lo scudo.
La zuffa tra pompeiani e nocerini
Nel 59 d.C. scoppiò una violenta rissa tra pompeiani e nocerini, che costrinse l’imperatore Nerone a vietare i giochi nella città vesuviana.