«Al primo scendere delle tenebre, l’imperatore — così almeno si poteva supporre in quanto nessuno dichiarò d’averlo visto o di essersi trovato presente — cadde fra i soldati colpito mortalmente da una freccia e subito spirò. […] Altri dicono che Valente non sia morto subito, ma che, trasportato con alcune guardie del corpo e pochi eunuchi nei pressi di una casetta di campagna che aveva un secondo piano ben fortificato, mentre veniva curato da mani inesperte, sia stato circondato dai nemici, i quali ignoravano chi fosse, e sia sfuggito al disonore della prigionia. Infatti, poiché gli inseguitori avevano tentato di sfondare le porte che erano sbarrate, venivano attaccati dalla parte elevata della casa per cui, per non perdere l’occasione di saccheggiare a causa di un indugio da cui non avrebbero potuto liberarsi, raccolti fasci di paglia e legna, diedero loro fuoco e bruciarono l’edificio con quanti vi si trovavano. Una delle guardie del corpo, balzata dalla finestra, fu catturata dai barbari e narrò quant’era accaduto, il che li rattristò in quanto si videro privati di una grande gloria poiché non avevano preso vivo il capo dello stato romano.»
(AMMIANO MARCELLINO, STORIE, XXXI, 13, 8-16)
L’hospitalitas – la cessione di terre ai barbari
Secondo #Procopio il motivo per cui #Odoacre depose Romolo Augustolo fu la richiesta di terre per i suoi soldati, pari a un terzo di quelle disponibili, in base alla legge romana dell’hospitalitas (καὶ τοῖς βαρβάροις τὸ τριτημόριον τῶν ἀγρῶν παρασχόμενος: «Concesso poi il terzo delle terre ai barbari» [Procopio, De Bell. Goth., I, 1 (De Bell. V, I, 1)
Gli ostrogoti in Italia
Nel 500, come un vero imperatore romano, Teoderico festeggia i tricennalia, i trenta anni di regno, come aveva fatto già Costantino. Fa un’enorme processione a Roma, seguita da spettacoli nel circo massimo, seguita addirittura da elargizioni di grano al popolo romano. Infine tiene un discorso in senato in cui dice di concedere tutti i privilegi accordati dai suoi predecessori, mettendosi di fatto sullo stesso livello degli imperatori antichi.
L’editto di Tessalonica
Non solo il paganesimo diventava non più gradito, ma si bandiva l’arianesimo ed altre eresie cristiane (lo stesso Valente, zio di Graziano, era un fervente ariano). La chiusura totale al paganesimo arriverà nel 391-92 con i cosiddetti decreti teodosiani, seguiti all’incidente di Tessalonica e il perdono chiesto ad Ambrogio, dove verrà decisa la chiusura totale dei templi e la persecuzione per chi praticava culti pagani.
I barbari nell’impero romano
I barbari avevano cominciato a premere lungo i confini del Reno e del Danubio per la prima volta al tempo di Marco Aurelio, pressati da altre popolazioni germaniche orientali e settentrionali. Ma fu solo dopo la sconfitta di Adrianopoli nel 378 che non fu possibile contenerli. Nei due secoli precedenti i romani si servirono di loro per coltivare la terra, fare i soldati e riscuotere tasse, facendone dei cittadini romani.
La battaglia di Ad Salices
Un anno prima della battaglia di Adrianopoli, nel 377, un piccolo esercito romano affrontò i molto più numerosi goti, riuscendo a tenere loro testa.
Imperatori illirici e anarchia militare
Durante l’anarchia militare l’impero fu sul punto di soccombere, finché una serie di imperatori illirici, tra il 268 e 282, riportarono l’ordine.
L’eccidio di Tessalonica
Nel 390 Teodosio aveva ordinato di massacrare la popolazione di Tessalonica dopo che questa si era ribellata. I Tessalonicesi avevano infatti ucciso Buterico, il comandante goto della guarnigione romana, per aver arrestato un famoso auriga e vietato i giochi.
Il sacco di Roma di Alarico
Il 24 agosto del 410, esattamente 800 anni dopo l’infausto sacco di Brenno, Alarico prendeva e saccheggiava la città di Roma.
Massimino, l’imperatore gigante
Massimino è dipinto dalle fonti antiche come un semibarbaro di dimensioni enormi, dalla forza sovraumana e dai tratti barbarici. Fu solo propaganda del senato?