Augusto non aveva eredi diretti per cui adottò il figlio della moglie Livia, Tiberio, appartenente alla Gens Claudia, dando vita alla dinastia Giulio-Claudia.
I Giulio-Claudi

Augusto non aveva eredi diretti per cui adottò il figlio della moglie Livia, Tiberio, appartenente alla Gens Claudia, dando vita alla dinastia Giulio-Claudia.
Nipote di Tiberio e zio di Caligola, venne emarginato fin da piccolo in quanto balbuziente e zoppo, dedicandosi quindi agli studi. Era anche profondamente disprezzato anche dalla madre Antonia minore che lo definiva “abbozzo d’uomo”.
Pare che Caligola andasse ripetendo un verso di Accio, “Oderint, dum metuant”. Ossia “che mi odino, purchè mi temano”.
Furono ben pochi gli imperatori romani a morire di morte naturale o per malattia, specialmente a partire dal III secolo; molti furono uccisi, alcuni trucidati.
Giulio Agricola, suocero di Tacito, fu uno dei principali comandanti romani in Britannia, che per poco non sottomise, se Domiziano non l’avesse richiamato.
Tiberio fu fin da subito riluttante nel prendere il potere, gesto che fu male interpretato dai senatori, che non comprendevano il suo carattere ritroso.
Alcuni imperatori sono passati alla storia come particolarmente instabili, come Caligola, Nerone, Domiziano, Commodo ed Eliogabalo. Ma lo erano davvero?
Caligola è passato alla storia come imperatore pazzo che promosse il suo cavallo senatore, ma in realtà la pazzia iniziò dopo una malattia che quasi lo uccise.
Nella tarda estate del 39 d.C. Caligola, durante un suo viaggio verso l’Umbria, decise di cambiare repentinamente idea e lanciare una campagna militare contro i germani.
Il 24 gennaio del 41 d.C., dopo aver assassinato Caligola, i pretoriani acclamavano imperatore suo zio, nascosto dietro una tenda: Claudio.